UN’ ÀNCORA DI SALVEZZA

IL POTERE DEL CAMBIAMENTO/EROE DI TE STESSO

Spesso, nel loro dolore, i pazienti presentano un atteggiamento ambivalente: da un lato la convinzione di non poter uscire dalla loro sofferenza mentre dall’altro una fiducia di recuperare il proprio benessere miracolosamente. A volte il cambiamento non necessita un tempo interminabile ma è necessaria l’applicazione e la perseveranza. Accade spesso che la parte conscia del paziente si frappone a mò di ostacolo; bisogna quindi fare sempre un tipo di lavoro inconscio. Quando le persone pensano troppo a lungo a qualcosa, finiscono col sabotarsi la guarigione. Come è possibile allora cambiare quegli schemi abituali e automatici che si sono sviluppati dalla nascita e che guidano le nostre sensazioni, i nostri pensieri e i nostri comportamenti? Come è possibile riuscire ad accogliere permanentemente nella nostra vita delle abitudini utili? Le risposte stanno nelle chiavi del cambiamento: bisogna cambiare le nostre convinzioni e le prospettive che si adottano nel pensare a un problema, imparare a cambiare le sensazioni associate a certi comportamenti, impegnandosi a mettere in pratica nuove strategie. Si dovrebbe quindi cambiare se stessi, assumendo il controllo delle nostre abitudini e consueti modi di pensare impegnandosi a mettere deliberatamente in atto dei comportamenti più funzionali, interrompere cioè uno schema negativo e rigido. Capire il cambiamento significa accorgersi che sono le convinzioni disfunzionali (già segnalate da A. Adler, H.S. Sullivan; K. Horney e soprattutto da A. Ellis) delle persone a permettere loro di cambiare in un caso, a impedire loro di farlo, nell’altro. Le nostre rigide convinzioni e la nostra ignoranza all’esercizio della logica, sono due delle trappole in cui cadiamo e che rendono incatenata la nostra libertà di vivere. Per poter riconquistare la libertà occorre sviluppare nuove convinzioni, più utili, più pragmatiche utilizzando le migliori risorse già in nostro possesso. Spesso, quando le persone pensano a se stesse, non credono di valere tanto quanto gli altri. Essi filtrano il modo attraverso dei sistemi di pensiero accecanti. Non riescono a capire che meriterebbero di ricevere tanto rispetto quanto ne riceve chiunque altro. Le persone sono più motivate a far qualcosa per gli altri piuttosto che per se stessi. Una verità fondamentale è questa: c’è una persona con cui condividi tutta la vita! Che ci piaccia oppure no, quella persona rimarrà con noi di giorno e di notte, sette giorni su sette, 365 giorni all’anno…. Quella persona siamo noi stessi. Pensiamo a come sarebbe pesante trascorrere la vita in continua compagnia di qualcuno che ci insulta sempre. Il problema è che sono in molti, ad avere un compagno del genere. Bisogna quindi assumersi la responsabilità (Respons – abilità = abile a rispondere a se stessi) di cambiare. Possiamo ricevere un’àncora di salvezza. Nella PNL (programmazione neuro linguistica) l’ancoraggio è una neuroassociazione, è un procedimento in cui si associa ad uno stato una particolare sensazione che funge da “innesco”; questo innesco, stimolato successivamente, ricrea quello stato di partenza. In questo modo è possibile insegnare alle persone ad ancorare le proprie sensazioni migliori, così da potervi poi riaccedere istantaneamente. L’ancoraggio ci consente di collegare “un rubinetto” alle sensazioni sgradevoli quando si vuole, attivando subitaneamente in suo luogo le sensazioni positive che si sono ancorate.
Una tecnica che si può usare a tal riguardo è quella chiamata da un altro mio maestro (Richard Bandler – co fondatore della PNL) “IL QUADRATO DELLO SPLENDORE”. Se si capiscono le àncore, si capirà come fare ad assumere il controllo dei nostri “pulsanti”, si possono “sovrapporre” quelle positive alle negative e alle associazioni preesistenti in modo così da sostituire la paura con la sicurezza, la tristezza con la gioia, lo stress con il rilassamento. Non si può dire alle persone di cambiare, è necessario che siano loro ad imparare a cambiare atteggiamento nei confronti della vita. Cambiare significa credere che sia possibile sviluppare nuove sensazioni e prospettive in merito a qualcosa, significa capire come motivarsi più efficacemente..

ESERCIZIO

1)    Quali convinzioni sarebbero più utili avere in merito al cambiamento? E come ciò può nel tuo caso avvenire?

2)    IL QUADRATO DELLO SPLENDORE

A)    Pensa ad una situazione in cui vorresti sentirti e comportarti splendidamente;
B)    Scegli tre stati che vorresti provare in quella situazione (es: sicurezza – felicità – rilassatezza),
C)    Immaginati di vedere la tua persona in piedi di fronte a te all’interno di un quadrato del colore che preferisci,
D)    Chiudi gli occhi ed entra nel quadrato unendoti alla rappresentazione di te stesso che vedevi di fronte a te;
E)    Vedi ora con i tuoi occhi, ascolta con le tue orecchie i suoni o le parole, prova le sensazioni fisiche che proveresti quando ti trovi in quello stato (sicurezza, felicità, rilassatezza) e intensificalo;
F)    Resta con queste sensazioni (vedere – udire – provare) e intensificale al massimo e rendi il colore da te preferito ancora più intenso e che avvolge tutto il tuo corpo (interno ed esterno), respira profondamente e vivi le sensazioni di benessere e libertà;
G)    Ora… esci da quel quadrato (dopo che hai raggiunto il culmine delle sensazioni positive) e distraiti facendo qualcosa di diverso (controllare la segreteria telefonica o cercare un libro, ad esempio);
H)    Ripeti l’esercizio dal punto C al punto G con quegli stati positivi scelti da te per 4-5 volte al dì;
I)    Immaginati ora di trovarti nella situazione a punto A. Immagina di affrontare quella situazione un tempo difficile da affrontare ed entra nel quadrato con le sensazioni positive da te scelte;
J)    Nota come ti senti meglio, vivi a fondo le nuove sensazioni, usala ogni volta che potresti averne bisogno.

“Se cambi quello che normalmente fai nella tua mente, cambieranno anche quelle sensazioni e quelle emozioni correlate, così diverrai l’eroe della tua vita”

Buona Fortuna

Dr. Riccardo Pulzoni Reutemann