(Un caso di Psicoterapia brevissima)
Eh si! Al di là degli innamoramenti giovanili (le ragazzette per es., soprattutto nei primi giorni di rottura del fidanzamento, si presentano disperatissime, al limite del suicidio o della sceneggiata napoletana, per poi “miracolosamente” resuscitare con una new entry) spesso richiedono l’intervento dello psicoterapeuta, donne o uomini non più in tenera età.
Fra le diverse situazioni descriverò brevemente un caso risoltosi con una sola seduta. Uomo di 53 anni, colto, educato, elegante, di bella presenza: alto, occhi chiari, taglio dei capelli da dandy. Trattasi di un professionista dell’alta moda, coniugato con una donna bella e di spessore dalla cui relazione son nati due figli ai quali egli è legatissimo.
Descrive una vita familiare serena, qualche “scappatella” con delle modelle ma senza impegno affettivo importante. Un giorno incontrò una donna di 13 anni più giovane, coniugata, senza figli. Costei in passato sfilava in passarella per importanti firme della moda.
Egli la descrive dettagliatamente sia nella presenza che nella condotta. Si sentiva perso e innamorato di lei, fantasticava come sarebbe stato bello convivere con lei. Quest’ultima non aveva mai espresso la volontà di separarsi dal marito, anche se in grande conflitto con se stessa, a cui era legata per una sorta di riconoscenza per averla supportata a seguito di personali problemi sanitari.
Durante il colloquio notavo il suo sguardo nel vuoto, come in trance, muoveva gli occhi nelle varie direzioni a seconda delle immagini, delle sensazioni cinestesiche che provava, dei pensieri e il ritmo del respiro mano mano diveniva più rallentato.
Descriveva le doti di questa donna in maniera entusiastica: alta, slanciata, elegante nel portamento, occhi blu, capelli lisci castani, sensibile, intelligente, affascinante, sensuale ed erotica ma con classe, passionale, educata etc….
Esprimeva il suo dolore al pensiero che lei doveva ogni tanto “rabbonire” il marito nei doveri del week-end. Mancavano dieci minuti al termine della visita e praticamente, a parte qualche domanda, non ho potuto che ascoltarlo in religioso silenzio. Dopo che il cliente mi ha quasi inondato della sua ossessiva passione e delle doti fantastiche ed uniche della sua amica, mi chiese come poteva trovare la soluzione. Sicchè… non mi restava che concludere dando un senso alla mia consulenza: “Bene, credo che lei mi abbia descritto la questione e il suo personale vissuto emotivo in modo dettagliato e quasi da tutte le varie angolazioni. Io non dubito assolutamente della sua confusione e sofferenza reale…poiché….sa…..tutti noi….. possiamo avere delle zone d’ombra che magari sono fuori dalla nostra consapevolezza e restano nascosti a noi per tutta la vita. A volte però, diciamo…. Il destino… fa riemergere prepotentemente ciò che è stato rimosso ma non dimenticato dal nostro inconscio…
Ma poiché scomodare il suo passato, la sua storia di costruzione e rottura di legami affettivi richiederebbero più sedute specifiche, vorrei invece provare ad aiutarla in questo momento di dolore acuto (che non si risolve con gli psicofarmaci) con un piccolo esempio cognitivo.
Orbene: lei mi ha descritto questa donna favolosa dal suo punto di vista… ed io non contesto il suo punto di vista… ma vorrei che lei si facesse questa domanda: lasci per il momento il suo modo di vederla così perfetta e fantastica…. Le chiedo invece di mettersi nell’ottica del marito che viene a sapere del comportamento di sua moglie…. Secondo lei, il marito quale tipo di opinione avrebbe di sua moglie? K.O. tecnico!
Dopo un po' di tempo il bell’uomo mi telefonò dicendomi che dopo due-tre incontri effimeri con la favolosa donna, prese coscienza della sua costruzione fantastica dell’amore prendendo poi (con un po' di difficoltà iniziale) le distanze dall’amante.
MORALE: come si suol dire “non è fantastico ciò che vediamo ma come noi lo costruiamo attraverso i nostri pensieri e le nostre rappresentazioni mentali”.
Dr. Riccardo Pulzoni