Si ampliano le distanze economiche fra i popoli e le classi sociali, caratterizzate da uno scenario spaventoso di miseria e povertà opposta alla estrema ricchezza e opulenza.
E’ appena passato il Natale 2017 e ancora son stampati nella mia mente quegli spettacoli televisivi inneggianti amore verso i poveri del mondo (che ovviamente non possono parteciparvi). Questo inno alla gioia, alla condivisione della sofferenza si è impreziosito della presenza di alcuni preti di bell’aspetto e di vitalità scenica, indossando raffinate giacche di raso dal taglio sartoriale “very fashion”.
Il concetto cristiano di “Carità”, virtù teologale insieme alla Fede e alla Speranza, assume un duplice significato: da un lato è assimilabile del “fare elemosina”; dall’altro esprime invece il concetto concreto del dedicarsi con amore verso gli altri, di rispettare la dignità umana. Per anni è stata data priorità al primo significato, e non solo da parte della Chiesa stessa che ha cavalcato un falso cavallo di battaglia. L’elemosina si maschera nel buonismo demagogico anche di quei politici ben distanti a curare le esigenze del popolo. L’elemosina è quanto di più degradante ed umiliante che ci possa essere nel rapporto fra gli uomini. Non occorrono “bonus” di matrice elettorale, necessita invece una seria programmazione economica incominciando a tagliare le spese inutili, gli stipendi e le pensioni dorate, ridimensionando gli esosi introiti politici. Amare significa considerare l’altro nostro simile al nostro stesso livello: “ama il prossimo tuo come te stesso”.
Uno dei principali impegni sociali è supportare la dignità dell’uomo, garantendogli il diritto costituzionale fondamentale: IL LAVORO. Odiosa è invece quella beneficenza utile solo a scopi personali, politici o per lavarsi momentaneamente la propria coscienza borghese. Un altro anno è passato… mentre un sistema organizzato, come quello politico, resta. Se si cambiano solo gli uomini o si pensa di cambiare il presunto orientamento, nulla cambia, perché tutti tenderanno all’adeguamento del sistema.
Perché il marcio di un sistema cambi, occorre cambiare il sistema con le sue regole. La cabina elettorale è un bluff. Ma nel frattempo aumentano le discrepanze sociali, si moltiplicano i disordini e le violenze civili, si emarginano sempre di più le classi più bisognose: quelle dei malati psichici, degli anziani, dei disadattati ed emarginati.
E tutti noi stiamo a guardare come le stelle guardano noi… vivendo ancora di effimere “illusioni”. Come si fa a non rendersi conto che si è superato il limite della decenza morale?
G.I. R.P.