Viviamo in uno Stato, quello italiano, che prima fa una legge e poi consente che la stessa legge venga disattesa. Dopo, imitando Ponzio Pilato, crea delle “Società di mediazione”, che risolvano il problema; ciò significa che la legge fatta non ha valore e si mettono i cittadini nella condizione di “spender soldi”, per risolvere una disputa e per impinguire le casse di altre categorie. Una vera pagliacciata (ma siamo nel periodo di Carnevale) di uno Stato, senza carattere e determinazione.
NOI NON VIVIAMO IN UNO STATO DI DIRITTO
C’è ancora qualcuno che crede nello Stato italiano che non sa far rispettare l’art.1 della Costituzione?
I magistrati? Uomini spesso “non – pensanti o mal pensanti” al servizio del potere. E’ da cambiare non gli uomini o le fazioni che li rappresentano, bensì tutto.
E l’unico modo, non violento, è quello che i cittadini scelgano se rimanere “pecore” o reagire con coraggio. Solo così si può immaginare di far fuori questo sistema inetto che si prende beffe dei cittadini e delle nuove generazioni allo sbando. Poi se la scelta dovesse pendere da un certo lato, è futile lamentarsi perché siamo noi gli artefici della scelta del nostro destino.
G. I. R. P.